Tutela della gravidanza: diritti, norme e sicurezza sul lavoro
La tutela della gravidanza è un diritto fondamentale della donna lavoratrice e un obbligo per il datore di lavoro. Le norme garantiscono la salute della madre e del nascituro durante tutta la gravidanza e nel periodo post-parto.
Riferimenti normativi principali
Le disposizioni di legge specifiche sono contenute nel D.Lgs 151/2001 – Testo unico sulla tutela e il sostegno della maternità e della paternità – emanato ai sensi dell’art. 15 della legge 8 marzo 2000 n. 53.
Questo decreto si integra con il D.Lgs 81/2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, che definisce i ruoli e le responsabilità delle figure tecniche incaricate della valutazione dei rischi e della salute delle lavoratrici.
Chi garantisce la sicurezza della lavoratrice in gravidanza
- Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP): valuta la presenza di rischi per la gravidanza e, se necessario, propone mansioni alternative più sicure.
- Medico competente: effettua la sorveglianza sanitaria, verifica la compatibilità tra stato di salute e mansione svolta e può suggerire astensione anticipata o cambio di mansione.
Il datore di lavoro è il responsabile finale della tutela della salute e della sicurezza della lavoratrice in gravidanza.
Attività di vigilanza
La vigilanza sull’applicazione delle norme è affidata a:
- i Servizi di Medicina del Lavoro delle aziende sanitarie locali (ASL);
- l’Ispettorato del Lavoro provinciale, che rilascia il nulla osta alle richieste di astensione anticipata presentate dall’azienda.
Ulteriori risorse utili
Per approfondire, consulta la pubblicazione ufficiale “Quando arriva un bambino – Terza edizione” disponibile sul sito dell’INAIL.
👉 Scarica la guida INAIL

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Le informazioni riportate hanno scopo divulgativo e non sostituiscono il parere medico o legale.
