Si definisce poliabortività il verificarsi di 2 o più aborti entro la 20°sg consecutivi o alterni tra gravidanze evolutive.
Questa condizione si verifica nell’1% circa delle donne in età fertile diventando sempre più frequente man mano che aumenta l’età materna.
Alcuni studi hanno calcolato che, dopo un solo aborto, l’incidenza di uno successivo è pari a quella della popolazione generale e si aggira intorno all’11/14%; dopo un secondo aborto è del 17/30% e dopo il terzo aborto può arrivare al 46%. Questo è il motivo per il quale è opportuno cominciare a fare indagini solo dopo il secondo aborto; perché dopo il primo, la percentuale di rischio è sovrapponibile a quello dell’aborto spontaneo.
Fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza di un aborto (aborti spontanei):
- Fumo di sigaretta: effetto dose dipendente, ridurre fino ad un max di 5 sigarette die. Effetto avverso sulla funzione del trofoblasto; la nicotina inibisce la produzione di progesterone e il rilascio di PGE2 da parte delle cellule luteali . Effetto dose dipendente.
- Alcool: effetto dose dipendente, meno di 3 5 unità di alcool a settimana
- Droghe
- Infezioni TORCH (discutibile per la poliabortività
- Caffè > 3 tazze (300 mg) al dì
- Esposizioni occupazionali: gas medicali, ftalati, bisfenolo A, pesticidi
- Precedenti aborti
Cause di poliabortività
- Età materna avanzata
- Genetiche
- Anomalie della cavità uterina e infezioni uterine
- Trombofilie
- Autoimmunità
- Endocrinopatie
- Alloimmunità
- Fattore maschile
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